Andare oltre i limiti imposti. Il lavoro che rappresenta Pasquale Soglia

22 Apr, 2022

Preciso. Portato a considerare il suo lavoro estensione del suo stesso carattere, Pasquale Soglia – Developer – classe 1986, è un ingegnere informatico di stanza a Montoro, l’headquarter, proprio lì dove passano le decisioni che verranno prese in tutto il gruppo.
La serietà e la sicurezza di una persona matura professionalmente che si occupa del mestiere più innovativo che c’è con una autoimposizione: “andare oltre i limiti”. L’interesse ad offrire il proprio contributo personale nel settore che lo rappresenta cade a pennello nella settimana della Giornata Internazionale della Terra: la sostenibilità in ambito tecnologico per trovare le modalità più adatte a rendere la trasformazione digitale compatibile con gli obiettivi definiti dall’Agenda 2030 dell’ONU.
Il ministro Vittorio Colao ha detto che l’innovazione digitale ha una caratteristica unica, quella di essere potenzialmente un grande equalizzatore di differenze. Permette cioè di chiudere dei grandi gap: territoriali, sociali, di competenze. E di sceglierci la vita che vogliamo vivere.

Insomma, prevale il pragmatismo ma anche in una persona metodica come Pasquale vengono fuori degli aspetti che non sospetteresti…

Il rapporto con Torello. Quando è nato e come si è evoluto.

Dopo una serie di esperienze eterogenee nel 2018 approdo in Torello. Al mio arrivo il reparto IT non era molto strutturato. Già dall’inserimento mi è stata data carta bianca e l’opportunità di mettere al servizio dei colleghi la mia percezione del lavoro e della sua efficienza a livello operativo.
Oggi mi occupo di diversi approcci di tipo informatico, dall’analisi allo sviluppo software, passando per la progettazione e gestione dei flussi informativi (tracciati EDI) nonché di tutte le necessità operative che richiedono integrazioni o nuovi sviluppi, qualsiasi sia il livello o il contesto di interesse.
Il rapporto con Torello mi ha aiutato a portare a casa una serenità in più. Dove lavoravo in precedenza avevo perso l’entusiasmo e così anche gli stimoli, questa insoddisfazione inevitabilmente aveva una ricaduta nella vita privata. Così, ho cominciato a fare diversi colloqui ma l’offerta in sé o la visione aziendale non collimavano con l’idea che avevo della mia professione, percepivo dei limiti che avrebbero gravato sulla mia crescita professionale e personale. A distanza di quasi tre anni e mezzo, aver puntato su un’azienda che ritengo vincente mi fa stare bene, mi consente di dedicarmi ad una progettualità importante. Oggi ho la certezza che ho fatto la scelta giusta e questo succede quando hai una crescita personale e professionale. Le conferme sono un beneficio che mi porto nel privato
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Tre aggettivi per Torello

Eterogenea. Nel senso più ampio del termine. Sia dal punto di vista della natura del business che l’azienda cura sia a livello di approccio con figure diverse tra loro che interagiscono trovando sempre un punto in comune. Un approccio che mi affascina e mi permette di ampliare le mie conoscenze per poter intervenire su più contesti rispetto al mio stesso settore.

Innovativa. E direi anche evolutiva. La mia voglia di andare oltre i limiti è stata appagata da scambi di competenze e rapporti umani che mi hanno arricchito. Il rispetto e l’approccio confidenziale già in fase di colloquio li ho apprezzati subito, mi danno uno stimolo in più e mi fanno vivere con serenità i cambiamenti. Essere innovativi ed evolutivi rispetto al mercato si manifesta nella voglia di essere parte di qualcosa di più grande che non è magari solo il core business dell’azienda.

Disponibile. Noi non vogliamo un topo da laboratorio, vogliamo una persona che cerca con noi soluzioni. Con queste parole sono stato accolto in azienda e ho capito che qui il problema del singolo diventa di tutti. La possibilità di avere voce in capitolo, al di là della figura che mi va a titolare e dell’età, mi permette di esprimermi meglio e di rapportarmi ad altri, compreso i titolari, con scioltezza. La stima mi arriva, la sento. Essere apprezzati è gratificante. In un contesto che ti dà lo stress giusto per poter lavorare ho trovato disponibilità e comprensione. Sono stato apprezzato sin da subito e questo rafforza la mia autostima.

Il ruolo ricoperto. Responsabilità e visione personale.

È una visione multiprospettica su ogni cosa. Quando sono arrivato in ufficio, ad un numero ridotto di persone corrispondeva una grande quantità di progetti. Ho captato quali potessero essere le problematiche, cosa potevo fare per migliorare il lavoro, gli strumenti che potevo mettere a disposizione dei miei colleghi. A volte la difficoltà di noi sviluppatori si affianca a quella di far percepire una serie di aspetti non preventivamente messi sul piatto della bilancia al momento della proposta. Ma non è un ostacolo, anzi. Proprio così sono nati tanti progetti che hanno fatto sì che potessi vivere l’ufficio a 360°. Avere una visione d’insieme è qualcosa che riesco ad apprezzare perché questa azienda essendo eterogenea mi fa capire effettivamente cosa sto facendo, da dove partono e dove vanno a finire certe cose. In pratica quello che c’è tra il viaggio e la consegna.
Voglio aggiungere che i Torello hanno avuto l’ottima intuizione di “essersi messi in casa” il reparto IT dando la possibilità alle risorse di crescere, toccare con mano quello che bisogna realizzare. Dall’interno si percepisce diversamente l’impegno e la natura delle attività da fare perché c’è una visione a tutto tondo e non bisogna sottovalutare che i tempi sono un fattore fondamentale, specie in questo settore, perché si arriva prima sulla necessità o problematica. Internamente nasce quell’esigenza di confronto che funge da “validazione”.
Il reparto IT è al centro di qualsiasi attività, quale che sia l’azienda. Ogni cosa è interconnessa e il mio compito è cercare di rendere misurabile e concreto il lavoro da svolgere.

Questa settimana si celebra l’Earth Day. Il digitale ha molto da dare in termini di sostenibilità.

Abbattere l’impatto sull’ambiente, cercare di capire in che termini Torello può contribuire per apportare delle migliorie in termini di rispetto dell’ambiente è uno dei fondamenti dell’azienda a cui mi piace dare il mio contributo. Ci sono tanti progetti in ballo, tra i tanti il brevetto GLAP e il sistema TrailerCOLD BLUE che partono proprio da una riflessione sulla scarsità delle risorse e una loro valutazione in termini di sostenibilità.

Sceglieresti ancora questo lavoro?

Sì per il mio ruolo, sì per l’azienda, sì per il settore. L’informatica la trovi ovunque.