Michele Cecere, autista Torello: una missione più che una professione!

12 Giu, 2020

Anni, mica giorni. E poi l’Italia, l’Europa.
In questi mesi hanno visto città svuotate e si sono mossi, tra i pochi a continuare a garantire la propria presenza, per rendere un servizio alla comunità. In alcuni paesi li chiamano key workers o essential workers ovvero un lavoratore chiave del settore pubblico o privato che si ritiene fornisca un servizio essenziale. Ed è proprio così. Loro lo sanno ma ritengono normale, scontato, esserci sempre e comunque. E prendono la cosa molto sul serio. Una missione più che una professione!

Come ti chiami?
Michele Cecere.

Di dove sei?
Valva (SA).

Da quanto tempo lavori per Torello?
Da 16 anni.

Quanti km credi di aver percorso in questo tempo?
Più di 2.500.000.

Quando e come è nata la tua passione per questo lavoro?
La mia passione è nata ben presto, già a scuola insieme al mio compagno di banco. La sua famiglia aveva una piccola società di trasporti e ci siamo appassionati. Abbiamo preso la patente insieme e poi abbiamo iniziato a lavorare come autisti.

Il posto più bello che hai visitato durante un viaggio?
Beh difficile scegliere una città bella in assoluto ma, a dover scegliere per forza, forse Londra. Ma anche Berlino, Maastricht o Lisbona. Mi piace collezionare magneti delle città in cui viaggio.

E il posto più lontano?
Sono stato in Svezia, a Göteborg, per consegnare prodotti della Beretta e in Irlanda.

Un episodio e/o un luogo che ricordi con piacere?
Le belle serate trascorse in compagnia con i colleghi a Londra.

Ascolti musica durante i tuoi viaggi? Musica e artista preferito?
Vasco Rossi, Zucchero e Laura Pausini, spesso musica italiana… e mi piace molto cambiare radio.

Durante i tuoi viaggi ci sono regioni o zone che ami particolarmente, magari per la cucina? Un posto o un piatto preferito?
Beh, in Italia ormai mi fermo in posti che conosco molto bene, ma mi piace anche cucinare. Il mio piatto forte? Tagliatelle funghi e salsiccia o un ragù di cinghiale.
All’estero ho fatto delle belle scoperte: dell’ottima cucina in Spagna ad esempio, carne, pesce ma anche pasta e pizza.

Quando si parla di autisti non si può fare a meno di parlare di truck. Quanti ne hai guidati?
In questi anni ho cambiato molti camion: 4 durante la prima esperienza, un Renault Premium e poi due Volvo. Ora è la volta del New Actros, un truck senza precedenti a livello di tecnologia e comfort, che offre le migliori condizioni di lavoro e di guida possibili per l’autista.

È sorprendente le cose che scopri quando a parlare è chi ci mette la propria visione da una cabina, in prima fila. Non è un lavoro uguale a tanti e sapere oggi quanto è importante è evidentemente sotto gli occhi di tutti.[:]