Carenza di autisti in Europa: un problema strutturale che minaccia la supply chain
La carenza di autisti professionisti è un’emergenza che coinvolge l’intera Europa, con oltre 233.000 posti vacanti nel settore del trasporto merci. Secondo uno studio IRU del 2023, questa cifra potrebbe triplicare entro il 2028. Questa crisi mina la stabilità della supply chain e richiede un intervento coordinato a livello comunitario.
Per affrontare la questione, la Commissione Europea ha avviato nell’aprile 2024 STEER2EU, un’analisi condotta da IRU, volta ad analizzare le pratiche degli Stati membri nel reclutamento di personale da Paesi terzi. Il progetto si inserisce in un contesto geopolitico complesso, segnato da flussi migratori intensificati, tensioni economiche e instabilità globale.
Il workshop conclusivo di STEER2EU, tenutosi a Bruxelles lo scorso 4 febbraio, ha rappresentato un momento chiave per confrontare strategie e proporre soluzioni condivise. Tra i partecipanti, Vincenzo Loria – HR Generalist Gruppo Torello – ha portato la visione e l’esperienza della nostra azienda sulle sfide del settore e sulle necessità di una maggiore armonizzazione delle pratiche di reclutamento.
STEER2EU: Studio sull’impiego di conducenti di Paesi terzi nell’UE
STEER2EU è uno studio della Commissione Europea che mira a comprendere come l’UE e gli Stati membri gestiscono l’impiego di conducenti di autobus e camion provenienti da paesi terzi. L’obiettivo è duplice:
- Informare i decisori politici: fornire dati e analisi sulle politiche attuali per l’integrazione di questi conducenti.
- Standardizzare i requisiti: proporre misure per uniformare la qualificazione e la formazione dei conducenti di Paesi terzi che vogliono lavorare
Lo studio coinvolge diversi Paesi, tra cui anche Svizzera e Regno Unito, ed è condotto da IRU (International Road Transport Union) che si è occupata di:
- Ricerca e analisi: esaminare leggi e pratiche esistenti, condurre sondaggi e interviste.
- Confronto delle certificazioni: comparare i requisiti per i conducenti in 20 Paesi terzi con quelli dell’UE (CQC).
- Workshop: organizzare incontri per condividere i risultati e promuovere buone pratiche.
In sintesi, STEER2EU mira a migliorare la comprensione e la gestione dell’impiego di conducenti di Paesi terzi nell’UE, con l’obiettivo di garantire standard elevati e una migliore integrazione nel settore dei trasporti europeo.
Il Workshop
Il 4 febbraio 2025 a Bruxelles IRU ha presentato i risultati chiave dello studio STEER2EU mettendo in luce molti temi urgenti che possono essere la chiave di volta per le politiche di reclutamento di personale proveniente da Paesi terzi.
I punti principali emersi dal workshop finale di STEER2EU possono essere riassunti così:
- Carenza di conducenti, un problema urgente: la Commissione Europea e l’IRU riconoscono la carenza di conducenti come una sfida critica che influisce sulla fornitura di servizi di autobus e sulla distribuzione delle merci.
- Necessità di soluzioni: si è discussa la necessità di migliorare i percorsi di migrazione legale e facilitare il riconoscimento delle qualifiche dei conducenti di Paesi terzi.
- Importanza dello studio STEER2EU: lo studio ha fornito dati e analisi sulle sfide di reclutamento e le migliori pratiche in tutta l’UE, con l’obiettivo di supportare politiche efficaci e promuovere le best practice degli Stati membri.
- Armonizzazione e standard: è stata sottolineata l’importanza di armonizzare le normative e allineare le qualifiche dei conducenti non UE agli standard europei. In modo particolare è stata posta l’attenzione sulle modalità di ottenimento della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), necessaria per chi svolge il mestiere di autista professionale internazionale in Europa.
- Integrazione nel mercato del lavoro: si richiedono condizioni di lavoro eque e percorsi legali chiari per i conducenti non UE.
- Collaborazione e azione coordinata: è stata evidenziata anche la necessità di una maggiore collaborazione tra responsabili politici, imprese e parti interessate per affrontare la carenza di conducenti.
- Soluzioni pratiche: la partecipazione di aziende come Torello è stata il plus che ha dato evidenze empiriche delle difficoltà esistenti di quanto siano necessari interventi come l’armonizzazione delle licenze, percorsi di impiego più chiari e l’implementazione di modelli di successo come la Carta di Qualità ECMT.
In sintesi, lo studio STEER2EU e il workshop finale hanno evidenziato l’urgente necessità di affrontare la carenza di conducenti in Europa, sottolineando l’importanza di facilitare l’accesso alla professione per i conducenti comunitari, ma anche il reclutamento e l’integrazione di conducenti di Paesi terzi, garantendo al contempo standard elevati e condizioni di lavoro eque.
Le criticità del mercato del lavoro nel trasporto merci
Uno dei punti critici evidenziati durante il workshop è stata la scarsa attrattività della professione di autista per i lavoratori europei, soprattutto per le giovani generazioni. L’elevato tasso di turnover e le condizioni di lavoro spesso difficili rendono necessario espandere i propri sforzi di reclutamento al di fuori dell’Europa. Tuttavia, il processo di assunzione di autisti da Paesi terzi è lungo e complesso, a causa di iter burocratici, regolamentazioni disomogenee e ostacoli linguistici.
Le principali problematiche emerse:
- Barriere linguistiche e difficoltà di accesso a corsi di formazione nei Paesi d’origine.
- Processi lunghi e complessi per il riconoscimento delle licenze professionali come la CQC (Carta di Qualificazione del Conducente).
- Normative diverse tra gli Stati membri dell’UE, con iter più o meno complessi per l’assunzione di lavoratori extracomunitari.
Nuove strategie di formazione per il mercato del lavoro
Tra le soluzioni presentate durante il workshop, spiccano i progetti pilota di formazione in loco, già in fase di sperimentazione in alcuni Paesi. Un approccio promettente è quello di formare il personale direttamente nei Paesi d’origine, con un modello che mira a creare un equilibrio tra le necessità delle aziende europee e il rafforzamento della forza lavoro locale. Tuttavia, permangono ostacoli burocratici importanti, come il rilascio della CQC (Carta di Qualificazione del Conducente), che impone agli autisti extra-UE di recarsi nei Paesi Comunitari per frequentare un corso di formazione e sostenere l’esame nella lingua locale.
Per approfondire l’attualità, l’Italia sta sperimentando il Piano Mattei, un progetto di collaborazione con vari Paesi del continente africano per favorire l’inserimento di lavoratori extracomunitari nel mercato del lavoro.
Ministero dell’Università e della Ricerca
L’esperienza Torello: necessità di processi più rapidi ed efficienti nel reclutamento di autisti
Queste difficoltà burocratiche rappresentano un ostacolo concreto per molte aziende di trasporto, inclusa Torello. Vincenzo Loria ha condiviso l’esperienza della nostra azienda nelle fasi di assunzione degli autisti, evidenziando le criticità che dobbiamo affrontare:
- Iter complessi e costosi: l’intero processo di reclutamento, tra visti, permessi di lavoro e formazione, può durare dai sei mesi ai due anni prima che un autista sia pienamente operativo.
- Adattamento e supporto: oltre alla burocrazia, i lavoratori extracomunitari devono affrontare un processo di adattamento culturale e professionale, che richiede assistenza continua.
- Un sistema che fatica a rispondere con tempestività alle esigenze del mercato: i tempi attuali di ingresso nel settore non consentono alle aziende di far fronte rapidamente alle fluttuazioni della forza lavoro.
“La carenza di autisti è un problema che affrontiamo da anni e che ha un impatto significativo su tutte le nostre attività. L’attuale sistema rende quasi impossibile rispondere con tempestività alle richieste del mercato e alle fluttuazioni della forza lavoro. Un processo più rapido ed efficiente farebbe davvero la differenza, non solo per aziende come la nostra, ma per l’intero settore dei trasporti.”
Vincenzo Loria, HR Generalist – Gruppo Torello
Semplificazione e armonizzazione: leve strategiche per il futuro del trasporto merci
Il driver shortage è una delle sfide più urgenti del settore e richiede un coordinamento tra istituzioni e aziende per trovare soluzioni concrete. Il workshop di Bruxelles ha messo in luce la necessità di un approccio più flessibile e armonizzato a livello europeo, che semplifichi il reclutamento di autisti da Paesi terzi, riduca i tempi burocratici e garantisca una transizione più rapida ed efficiente per le aziende di trasporto.