Nuovo anno, nuovi propositi, magari concretizzazione di alcuni di essi. Proviamo a rispondere ad una domanda che di pronostici ne ha ipotizzati già tanti: come sarà la logistica?
Ci piacerebbe poter dire: completamente sostenibile o almeno senza grossi costi per l’uomo, la società e l’ambiente ma sono obiettivi che richiedono tempo. Intanto ci si può lavorare. Quel che è certo è che siamo a buon punto: oggi la logistica è automatizzata, più veloce e più efficiente.
Ma torniamo al punto di domanda: Come sarà la logistica?
Diversi scenari sono stati già immaginati, illustrati, ipotizzati. Noi ci fermiamo un attimo su alcuni punti ripetendo probabilmente qualcosa di già detto. Con una parola ciascuno Umberto, Concetta e Antonio Torello scelgono un argomento, che inevitabilmente sembra legarsi alla propria attività, che muove da un desiderio di rivalsa della logistica affinché sia riconosciuta, dopo aver lavorato per anni dietro le quinte, invisibile ai più, asse portante del nostro sistema economico.
Umberto Torello non ha dubbi. La logistica sarà automatizzata, aspetto che assume una rilevanza particolare soprattutto perché chiama direttamente in causa la tracciabilità.
“C’è una forte relazione tra logistica automatizzata e tracciabilità. L’automatizzazione della logistica può rendere più facile il tracciamento dei prodotti poiché rende possibile raccogliere e conservare dati dettagliati su posizione e stato dei prodotti in ogni fase del viaggio. La capacità di “registrare” il percorso di un prodotto in tutte le fasi del suo ciclo di vita, dalla produzione alla distribuzione e all’utilizzo finale, ci dà la possibilità di utilizzare quei dati per creare report dettagliati sulla tracciabilità dei prodotti. Non solo. Apre alle grandi opportunità dell’analisi predittiva”.
Il riferimento al lavoro che si sta svolgendo nel Comitato Tecnico Scientifico di OITAf è chiaro ed è concreto. La tutela del viaggio è uno dei temi più cari all’Osservatorio, che si batte per rendere più trasparente il viaggio del prodotto. “Perché il consumatore può sapere l’origine del prodotto e non come è stato gestito dal punto di vista logistico?”.
“La logistica viaggia e per viaggiare c’è bisogno di una fonte di energia”. Fa un discorso più prettamente tecnico Antonio – “Vorrei una logistica più green e per una logistica più green non si scappa dal discorso dei carburanti alternativi e tecnologie di efficienza energetica. Biocarburanti, elettricità, idrogeno, gas naturale. C’è molta confusione. È importante considerare anche gli aspetti economici e la fattibilità di alcuni di essi nel breve termine, visto che il limite alla produzione di veicoli a carburanti fossili, ossia alimentati con benzina e diesel, è fissato al 2035 in tutti i 27 Paesi dell’Unione europea”.
Un altro aspetto da considerare in termini di sostenibilità riguarda la logistica del freddo che presenta alcune grandi sfide impossibili da sottovalutare viste le nostre core competence.
“Il trasporto di prodotti a temperatura controllata richiede veicoli specifici, come camion frigoriferi, che hanno un impatto maggiore sull’ambiente rispetto ad altre modalità di trasporto. Il sogno è che il settore dei trasporti possa diventare a emissioni zero tra qualche decennio. Ma aiutiamoci, veniamoci incontro l’un l’altro”.
Ecco, a Concetta piace immaginare una sostenibilità più vicina al profilo umano, che metta d’accordo i protagonisti della filiera, inclusi i cambiamenti nel comportamento dei consumatori, le nuove normative ed i cambiamenti nel commercio internazionale. Insomma fare networking con i professionisti del nostro stesso settore e con chi la logistica la decide nel momento dell’acquisto – “Per mettere d’accordo tutti i protagonisti della filiera, è importante che ci sia una comunicazione aperta e trasparente e che si tenga conto delle esigenze di tutti i soggetti coinvolti”.
Un’altra caratteristica della logistica molto cara a Concetta, che spende tante energie per costruire relazioni basate sull’ascolto, è la personalizzazione – “In un mondo globale la differenza fa la differenza! Le aziende vogliono un servizio sempre più performante, ma non ci si arriva con le stesse modalità. Non posso pensare che qualcosa vada bene per tutti”.
Alla fine, forse una parola che metta d’accordo tutti questi aspetti esiste già: integrata. L’abilità di costruire una logistica integrata sta nel riuscire a creare pochi elementi standard e molta variabilità, darle le proprietà in grado di gestire ogni scenario.
Pare che la logistica del futuro abbia questa capacità mutevole di ibridare metodi, tecnologie e approcci diversi su un terreno comune. Un palcoscenico in cui giocano tutti una parte da protagonista.