Tra il 31 gennaio e il 1 febbraio la Brexit è diventata ufficiale. Anche quella notte eravamo diretti verso il Regno Unito; questa volta a fianco di Radio 24, con il giornalista Sergio Nava che l’1 e il 2 febbraio ha viaggiato con noi. In diretta, attraversando punti strategici del Canale della Manica, abbiamo percorso la tratta Calais-Dover con il nostro Michele Giordano alla guida di un mezzo Torello. Da questo viaggio è stato realizzato un reportage di confine tra Calais-Dover-Londra sulle conseguenze post-Brexit.
Sì, perché ambire “a giocare” in Europa porta con sé sempre una serie di implicazioni di cui non si può non tenere conto. In quanto player del trasporto, calati all’interno di un contesto internazionale in cui lavoriamo con sempre maggiore presenza, conoscere l’evoluzione delle trattative tra l’UE e la GB è necessario.
Il primo viaggio post-Brexit, insieme a Sergio Nava
Il primo viaggio post-Brexit è proprio a bordo di un nostro mezzo, che di strada da queste parti ne ha fatta veramente tanta. La storia di una traversata, quella che compiamo nello stretto della Manica, che viviamo insieme in questo momento storico chiedendoci la mappa dell’Europa che confini assumerà dal punto di vista politico, quali sono le conseguenze per le società di trasporti e logistica nel contesto internazionale.
Quanto pesa il trasporto in UK per Torello?
Michele Giordano descrive così il flusso merci verso la Gran Bretagna, lungo la trafficata rotta Calais-Dover: “Torello ha evaso +62.000* ordini di cui 8.300 da e per UK. Si tratta del 13% del totale dei trasporti che abbiamo evaso in Europa. Stiamo andando a imbarcarci a Calais per andare a Dover, questa rotta è stata abbastanza complicata in questi anni, facendo la tratta regolarmente sono state prese contromisure da subito”.
Le contromisure di cui parla Michele Giordano sono quelle che il Governo Inglese ci ha più volte riconosciuto con il Border Force Accreditation assegnato ai vettori che adottano soluzioni per contrastare i fenomeni clandestinità e che ci pone tra le società autorizzate ad entrare nel Regno Unito.
Se è vero che Torello è uno dei vettori accreditati è vero anche che dopo la Brexit appare ancora più importante capire la posizione delle società di trasporti e logistica che entrano nel Regno Unito.
Cosa cambia?
C’è ancora un anno per vedere come andrà a finire. Dal punto di vista operativo dal 1° febbraio non è cambiato niente. Aspettiamo fino al momento in cui il Regno Unito rinegozierà gli accordi con l’Unione Europea.