Gli piace essere ascoltato e in effetti ha tanto da dire. La storia lavorativa di Claudio Ungarelli – Sales Manager – si articola attraverso infinite esperienze, un viaggio che inizia da un mondo diverso dalla logistica.
“Lavoravo in Hasbro a Milano, la prima azienda del giocattolo al mondo, e dipendevamo direttamente da Londra. Mi occupavo della parte commerciale, inizialmente Emilia Romagna, Triveneto e poi nord Italia. Per una vicissitudine familiare del direttore di Hasbro mi sono ritrovato nell’allora neonato consorzio Topco. Insomma per un curioso incrocio di casi ero lì”.
Che esperienza è stata la logistica, potrebbe essere una domanda ma ha tutto il sapore dell’affermazione! E, come abbiamo avuto modo di vedere da altre storie, è un lavoro che a volte capita proprio per caso. Con Claudio è iniziata così.
Il rapporto con Torello. Quando è nato e come si è evoluto.
Sono entrato in Torello quando è stato acquisito il consorzio Topco (2017 ndr.). Dovevo andare in pensione ma Umberto Torello mi ha coinvolto con tale entusiasmo che sono andato a Montoro e a Senec dove ho visto tutto un altro status, quello di famiglia.
In azienda ho fatto da tutor a persone che intanto sono diventate totalmente autonome. Completata una sfida, ero già pronto per altro. Ho chiesto ancora qualcosa di stimolante e Umberto mi ha allargato la responsabilità del comparto FTL al Nord Italia, dove siamo cresciuti quasi del 25%.
Ai tempi di Topco, sono stato anche Amministratore della piattaforma di Imola, oggi, grazie ad Umberto, interagisco direttamente e condivido Clienti con tutte le filiali e confrontarmi con i colleghi è una cosa che adoro.
Tre aggettivi per Torello
Dinamica. Per la capacità di metter su una pianificazione sempre nuova, rinnovata. Qualsiasi nuovo progetto è un progetto volto al futuro che parte da una visione green. Non si ragiona su risposte immediate ma su una più ampia strategia a lungo termine.
Ambiziosa. Qui, una volta raggiunto, c’è sempre un nuovo obiettivo. Questo approccio caratterizza la stessa Famiglia, con loro qualsiasi progetto metti sul tavolo viene sempre accolto. Io stesso ne ho colto le ampie opportunità.
Unita. Torello è un’azienda compatta, impostata su un dialogo più paritario che rafforza l’unità.
Il ruolo ricoperto. Responsabilità e visione personale.
Oggi le attività commerciali di Padova e Verona, Bologna e parte di Piacenza. Sull’Emilia abbiamo in pratica una copertura quasi totale.
Partecipo a tutte le offerte, i tender, continuo a fare marketing e pricing che è la parte più spinosa.
Dalla mia visione ho avuto modo di riscontrare in Torello un’evoluzione corretta, organica, lineare, perché ha toccato tutto il mondo del trasporto. Mi spiego meglio. Nel mondo dei trasporti c’erano storicamente due figure: il completista e il collettista che oggi si sono fusi perché il carico completo è rimasto appannaggio di merce “povera” mentre tutta l’altra merce è diventata appannaggio del collettame, come da tradizione anglosassone. È una rivoluzione che ha preso piede a partire dagli anni 90 e che, di fatto, considera il magazzino non una risorsa ma un costo.
In questo scenario se prima le vendite gestivano per il 65% il normal trade e il 35% la GD, oggi è cambiato tutto perché la GD prende la stessa merce tre volte la settimana!
Dalla tua esperienza, che consiglio daresti a chi si affaccia in azienda?
Riuscire a reinventarsi, proprio come ha fatto Torello che è riuscita a cambiare pelle, a seguire l’evoluzione dei canali di distribuzione. Il merito va ad un Gruppo dove tutti lavorano con voglia e ottimismo, serenamente, insieme ai titolari. In molti altri casi la presenza dei titolari è vissuta con timore, qui quando arrivano in filiale c’è una parola affettuosa per tutti.
Torello ha conservato le caratteristiche di un’azienda familiare e questo permette alle persone di esercitare liberamente una proattività in un clima di fiducia.
Ci sono degli aspetti da migliorare?
Sì, in tutte le realtà si può sempre migliorare. Se qualche bullone fosse stretto con un maggiore controllo alle procedure si potrebbero ottimizzare gli sprechi.
Sceglieresti ancora questo lavoro?
Sì, non potrebbe essere altrimenti.
Di tanto in tanto si incontrano persone con tanti anni di esperienza che parlano ancora con l’entusiasmo degli inizi. Sono quelle che ci insegnano ad avere il coraggio di cambiare, di buttarsi, senza aver paura del nuovo.