“Non ci sono più tante persone che vogliono fare questo mestiere che invece è bellissimo, ricco di soddisfazioni e opportunità anche se non privo di impegno e stress”.
Affronta l’argomento con tutta l’energia di cui è capace Antonio Torello – Chief Technical Officer – nell’intervista rilasciata a Il Giornale della Logistica per il nuovo format inaugurato sul numero di giugno/22 dedicato alle sfide del trasporto. La più urgente? La carenza di autisti che sconta in Europa ben 400.000 posti vacanti, necessari per poter soddisfare una domanda crescente.
Soffermiamoci brevemente su questa cifra per farci un’idea. Nella nostra esperienza quotidiana siamo abituati ad identificare il settore con un mezzo – treno, camion, nave – quando sarebbe invece corretto rappresentarlo con un flusso, in molti casi frutto della combinazione tra varie modalità di trasporto, dove la gomma è una componente necessaria e spesso virtuosa perché concorre, al pari degli altri mezzi, a completare il ciclo logistico e giungere quindi all’utilizzatore finale.
Non esiste contrapposizione fra gomma e altri tipi di trasporto
Il trasporto su gomma è percepito da molti come un costo, da tutti i punti di vista, e non come un valore. Su di esso gravano, tra le altre, due importanti criticità, una di natura materiale riferita ai costi complessivi per ottenere la patente professionale CQC, (proibitivi per i giovani) e una di natura intangibile riferita alla reputazione che è il risultato di una narrazione fuorviante del trasporto su gomma.
Sono temi che vanno affrontati sia a livello nazionale che internazionale ed è quanto stiamo facendo attraverso le sigle di rappresentanza, quali IRU e Anita, dando vita a momenti di confronto. Insomma, siamo di fronte a scelte, in capo ai decisori pubblici, che potrebbero rendere più forti e competitive le aziende di autotrasporto. In molti casi farle evolvere.