“Volevo uscire dai trasporti ma non si esce più dai trasporti”. Che la caratteristica di essere un po’ dappertutto sia una virtù di Mariachiara Cailotto – Branch Manager – lo vedrete nel suo stesso percorso.
C’è ancora spazio per una visione interdisciplinare senza trascurare aspetti quali la responsabilità e il rispetto per le persone nel fare il proprio lavoro?
Sì! Ne è la dimostrazione Mariachiara, tanto dedita al proprio ruolo da spingersi a parlare di educazione alla logistica.
È più di una intervista, è un approccio didattico – “Perché siamo una squadra, non vince il singolo”. Leggete cosa intende.
Il rapporto con Torello. Quando è nato e come si è evoluto.
Sono in azienda da più di sette anni, precisamente da gennaio 2015, e sono la responsabile della filiale distributiva di Padova dal 2019.
Ho conosciuto Torello tramite persone che già ci lavoravano e con cui avevo avuto modo di rapportarmi tramite altre aziende di cui all’epoca ero dipendente perché sono nei trasporti praticamente da sempre. Quando mi sono avvicinata a Torello non pensavo diventasse un rapporto così lungo rispetto alla mia media di permanenza nelle aziende precedenti, nonostante non fosse dipeso da me.
Dunque mi sono detta vediamo. La verità è che mi è sempre piaciuta come azienda, mi piace il rapporto con la famiglia, mi piace la spontaneità e il dialogo nel confronto che è motivo di miglioramento e di crescita ma soprattutto la fiducia che mi è stata data. Umberto, Concetta e Antonio hanno dei ruoli ben definiti ma sono molto familiari.
Insomma, ho iniziato da semplice operativo e adesso gestisco la filiale di Padova! Da allora abbiamo fatto traslochi in diversi magazzini, cambiamenti vari fino ad arrivare nel Polo Logistico di Padova. La realtà è che Torello stessa è cresciuta parecchio, si è strutturata e anche la filiale ha seguito la crescita.
Tre aggettivi per Torello
Familiare. In Torello si lavora bene e serenamente, proprio come in famiglia nel senso che anche il rapporto con la dirigenza è schietto e colloquiale, rapporto che altrove non ho mai riscontrato.
Dinamica. Sempre in fase di cambiamento, verso il miglioramento e quindi anche molto incasinata ma nel senso positivo del termine! Non potrei che amare questa caratteristica perché rispecchia parte di me. Riesco sicuramente, ma non è facile, a bilanciare lavoro e vita privata.
Evoluta. In crescita verso nuovi orizzonti. Positivi, che vanno ad ampliare il nostro business a 360°. Ne ho avuto io stessa dimostrazione con la filiale di Padova, un piccolo mondo in evoluzione all’interno di Torello.
Il ruolo ricoperto. Responsabilità e visione personale.
Il ruolo che ricopro è molto ampio nel senso che parte dal controllo interno dei processi della stessa filiale, dalle persone alla supervisione dei vari reparti, inclusi planning e customer, fino a concludersi tra il magazzino, clienti e fornitori. Il coordinamento di questi uffici e delle persone è propedeutico allo svolgimento del loro lavoro in maniera autonoma e responsabile. Sono comunque coadiuvata da Umberto che è sempre “sul pezzo” tanto che anticipa spesso criticità e nuove esigenze e questo fa parte della sua capacità di lettura in chiave strategica.
Umberto è un manager che sente molto la responsabilità di tutti noi, sotto questo aspetto è anche molto protettivo, forse è per questo che, in fondo come me, cerca di stare un po’ ovunque.
Trovi sia un limite alla tua operatività e al tuo ruolo “decisionale”?
Per quel che riguarda me e il mio rapporto con Umberto assolutamente no! Non mi piace disturbarlo se non se strettamente necessario, ma apprendo sempre i suoi consigli e le sue direttive con ampio spazio di confronto.
Particolare non di poco conto è che la tua visione personale è una visione da parte di una donna…
Il modo in cui una donna può contribuire a migliorare la logistica appartiene di certo ad una visione più ampia e differente sicuramente da quella di un uomo. La donna mentre svolge un’attività sta già guardando oltre, pensa già a come sistemare quella successiva guardandosi attorno e vedendo cosa succede. Poi succede che gli anni passano e l’età insegna a migliorarci, essere più pazienti e diplomatici. Ho imparato che ci sono delle situazioni in cui bisogna mediare e situazioni in cui bisogna farsi sentire.
Poi è un ambito che ti deve piacere, in cui è necessario recepire e individuare nuovi stimoli. Sì, lo ammetto, in quanto donna ho qualche difficoltà in più ma legata semplicemente a dei contesti nel quale è raro trovare una donna.
Sette giorni su sette, 24 ore su 24. Esiste un settore che mette in luce la qualità delle donne più di quello della logistica e dei trasporti?
Sfide e difficoltà che stai affrontando? Tu ti occupi di ultimo miglio…
Anzitutto mi piace affrontare le sfide e le difficoltà sempre con il sorriso… nonostante ciò a volte la difficoltà sulla quale mi capita di imbattermi sono le relazioni con le persone. È importante impostare un rapporto collaborativo e trasparente con destinatari o clienti a cui possono aggiungersi problemi sui quali non c’è la possibilità di esercitare controllo e imprevisti che possono verificarsi “in strada” relativi alle consegne, non è facile.
A volte anche solo un errore comporta tutta una serie di problemi.
Diciamo che manca anche un po’ di educazione al trasporto/ultimo miglio, non tutti conoscono cosa c’è tra la produzione e la vendita, tra il carico a magazzino e lo scarico ad una GDO. Non è percepita a volte la difficoltà che hanno gli autisti ad affrontare le loro giornate e tutto ciò che ruota attorno a questi processi.
C’è una difficoltà di base a capire questo lavoro se non si è coinvolti.
Vero è che dopo questi due anni di pandemia, non dico tanto ma forse c’è un po’ più di consapevolezza rispetto alla percezione dell’ultimo miglio.
Sceglieresti ancora questo lavoro?
Rifarei questa scelta sia nei trasporti sia in Torello. Ci sono pregi e difetti come in tutti i lavori ma dopo sette anni sono soddisfatta di essere qui e nonostante sia un lavoro che in pratica entra nella tua vita, ogni giorno è una scommessa vinta!
Poi io ho un difetto che mi piace essere il backup di tutti proprio per vedere le criticità che possono incontrare e migliorarle insieme a loro. Ho un caratteraccio, sono schietta e così espressiva che difficilmente non vengo capita, ma è il mio lasciapassare per farmi rispettare. Infatti questo aspetto viene premiato.