Cercavo un posto in cui mettere radici. Quando è nata la campagna Feel transport avevamo in mente di raccontare quell’emotività che viene fuori da frasi come queste, pensieri che difficilmente coincidono con la propria vita quando parliamo di lavoro.
Alfonso Alan Carotenuto – Responsabile Qualità – è una di quelle persone di cui t’accorgi di aver bisogno quando ci lavori. Una laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari che ne fa il Quality Control Coordinator di Torello e due cose evidenti nel suo percorso professionale: un prima e un dopo che coincide con l’inizio della pandemia a far da spartiacque. Un prima di grandi esperienze in una multinazionale del settore alimentare. In giro per l’Europa. Un dopo che in Torello ha trovato una dimensione ideale di “sharing”, come ha detto lui stesso.
La consapevolezza di aver sviluppato competenze ed esperienze in contesti “aziendalistici” lo ha portato ad immaginare per sé una dimensione più a misura d’uomo.
Perché il percorso professionale cammina di fianco alla vita privata.
Il rapporto con Torello. Quando è nato e come si è evoluto
Eravamo nel bel mezzo del primo lockdown e sentivo l’esigenza di trovare un punto di incontro con la mia vita personale. Venivo da un’esperienza di circa nove anni in una nota multinazionale che mi ha dato la possibilità di ampliare la mia visione a tantissimi settori.
Ogni persona doveva conoscere tutte le realtà che le stavano intorno, nella consapevolezza che il proprio lavoro si colloca in un ingranaggio ben più grande. Eppure dentro questo scenario ho trovato un approccio mentale vincente che mi ha formato e temprato come professionista.
L’idea di avvicinarmi a casa mia, sono di Torre del Greco, mi ha portato a candidarmi come Responsabile Sicurezza in Torello. L’ho vista una soluzione che potesse unire vita lavorativa e personale.
Le esperienze, le competenze annotate nel CV non sono state decisive, forse lo è stato il feeling che si è venuto a creare al colloquio, quando mi sono trovato davanti una famiglia, intendo proprio a livello relazionale. C’era un rapporto più umano, quasi paritario che è uno dei concetti che ci viene ripetuto tutti i giorni attraverso l’esempio. Un approccio totalmente diverso rispetto alle realtà aziendali in cui pure mi sono trovato benissimo.
Tre aggettivi per Torello
Coinvolgimento. Questa è una caratteristica più legata alla Famiglia.
Umberto, Concetta e Antonio sono i primi a rimboccarsi le maniche, ti rendono partecipe ma, allo stesso tempo, ti senti le spalle protette sempre. Ed è una cosa che a me piace molto perché essendo coinvolto in tutte le dinamiche che avvengono in azienda riesco a sentirmi parte del tutto. La loro spinta a coinvolgerti rispecchia una grande fiducia nel professionista, perché se ti trovi in un determinato ruolo è perché ti è stata data una fiducia che viene rinnovata ogni giorno. È un rapporto biunivoco: si fidano, ti fidi. Ed è quello che mi serve perché nel momento in cui mi relaziono con il cliente, in quel preciso momento, rappresento l’azienda.
Elasticità. Ogni figura lavora senza setti separatori. Il tuo lavoro è sempre in simbiosi, una modalità che rivedo anche negli altri.
Ci sono talmente tante cose dietro al trasporto che la caratteristica più pertinente che riesco a considerare è questa elasticità intesa come sensibilità al cambiamento. Se penso al mio ruolo, per esempio, è in atto un’evoluzione nella sicurezza alimentare e qui in Torello ho trovato il modo migliore per esprimerlo visto la sua struttura flat, e quando parlo di struttura flat non intendo un’azienda non strutturata ma un’azienda in cui c’è un contatto diretto con la proprietà. Cosa significa in termini pratici? Se hai un problema o un progetto è subito facile da proporre e da valutare perché c’è minor lasso di tempo e quindi, eventualmente, di approvazione. C’è reattività. Oserei dire meglio: proattività.
Orgoglio. In primis, nel voler rimanere qui a Montoro, sul proprio territorio di appartenenza. Ma lo si vede ovunque, soprattutto nella voglia di creare sempre qualcosa di personale, che sarà il nostro biglietto da visita.
Si parte dal presupposto che se noi personalizziamo, se possiamo costruire qualcosa per lasciare la nostra impronta, qualcosa che rispecchia più la personalità Torello lo facciamo.
È l’unico modo per andare un po’ più oltre, per andare incontro al cambiamento.
Il bello è che il cambiamento avviene mantenendo unità nella famiglia man mano che si cresce. Non mi è stato difficile capire che la Famiglia resta salda nei suoi valori e quello che cerca nelle persone che fanno parte del progetto Torello è che tali valori non vengano dissipati perdendo quello che ha reso grande l’azienda. Ecco, questo è l’unico aspetto sul quale non sono disposti a “trattare”.
Il ruolo ricoperto. Responsabilità e visione personale.
Ogni volta che si parla di sicurezza alimentare l’idea è quella di mettere dei paletti. Non è così, non è mera applicazione di normative! Quello che cerco di comunicare è che la sicurezza alimentare non è un vincolo ma un valore aggiunto che possiamo dare al prodotto e quindi al cliente. Possiamo riuscire a rispettare sia le norme che il rapporto con il cliente.
Uno dei ruoli che sto approfondendo riguarda la stretta relazione, anzi direi correlazione, tra il team qualità, il reparto commerciale e la tender unit. Il commerciale è il primo punto di contatto con il cliente, noi quello successivo. Ma non mi basta. Sento forte la mia responsabilità perciò io stesso voglio sentire il cliente. In questo non riesco a non esercitare una proattività che mi porta a considerare l’esigenza del cliente come lo stimolo a trovare sempre la soluzione migliore. Sto lavorando con gli altri cercando di coinvolgere tante persone in varie funzioni, in modo che ognuno possa massimizzare l’efficacia del suo lavoro.
È un lavoro espresso, un po’ come il caffè, devi trovare la miscela giusta per ottenere il sapore migliore.
Sceglieresti ancora questo lavoro?
Si, altre 100 volte, e questi ultimi due anni non hanno fatto altro che rafforzare questa idea. Torello mi ha invogliato a continuare su questa strada dove, concedetemi la ripetizione, la crescita non perde niente per strada.